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LA GITA SCOLASTICA (PARTE 3)


di Michellerimini
25.10.2020    |    16.648    |    23 9.7
"- “Ma sei un talento naturale, complimenti..."
Salimmo sul pullman per andare al ristorante che ci dissero essere solo a cinque minuti da lì e questa volta fu Salvo a sedersi con me in fondo mentre Alex ci lanciò uno sguardo complice e rimase davanti vicino a Sara.
Quei cinque minuti ovviamente me li fece passare con il suo cazzo in mano sotto i pantaloni; sentivo la durezza incredibile di quell'attrezzo e cercavo nei limiti del possibile di accarezzarlo e sentirlo con le dita. Il viaggio stava già terminando quando con un gesto improvviso lo tirò fuori e disse: “succhia, sto venendo!”.
La sua mano accompagnò la testa verso il suo pisellone e mentre spalancavo la bocca per farlo entrare, fui già colpito dal primo schizzo. Succhiai forte e ingoiai tutto quello che uscì senza far cadere nemmeno una goccia e due minuti dopo stavamo già scendendo dall'autobus scherzando come se niente fosse anche se secondo me io avevo un viso rosso come un pomodoro.
Nel ristorante io dovetti subito infilarmi in bagno dove con una mano mi strinsi forte una chiappa e con l’altra mi feci una sega venendo all'istante da quanto ero eccitato. Salvo mi aveva tenuto un posto vicino a lui ma per fortuna si era abbastanza acquietato e, a parte la sua mano che un paio di volte si infilò dietro i miei pantaloncini dandomi come al solito un misto di piacere e terrore data la situazione, mi lasciò tranquillo. Alla fine del pranzo erano ormai quasi le quattro e gli insegnanti visto che tutti erano parecchio stanchi, decisero di riportarci in albergo. Io mi misi in fondo ma questa volta da solo, sia Alex che Salvo si sedettero più avanti ed io finalmente mollai la tensione e mi addormentai profondamente cullato dalla vibrazione del bus.
Sognavo ancora di essere a culo fuori e Salvo mi sculacciava, quando ad un certo momento mi svegliai di soprassalto svegliato da un forte strattone: “.. Ma.. che è.. che cazz..!
Non stavo più sognando, inizia a mettere a fuoco la situazione e riconobbi l’autista del pullman! Alzo la testa per cercare di capire quando mi sentii dare una forte sculacciata, feci per fermarlo mentre il sangue mi si gelava nelle vene; un uomo veramente grosso con baffi enormi mi stava sculacciando, ma è pazzo!? Urlai:
- “Ma che fa?.. Autista aspetti.. (Spaff!) Ahia!.. Basta la prego!.. (Sciaff!) ..Ahii!”
- “Vi siete divertiti a fare le maialate sul mio autobus eh!?”
- “No io.. (Sbatt!) ..Ahiaa!!”
- “Io cosa? Ho trovato tutto sporco di sperma l’altra sera!”
- “Asp.. ma no.. (Sciaff!) Ahiaa.. la prego basta cos’ mi fa male..”. Singhiozzai.
- “Biondino, ho messo la microcamera il giorno dopo e ho visto tutto quello che ti sei fatto fare! E da due diversi! Sei proprio un finocchio voglioso, che schifo, dovresti vergognarti, cosa diranno i tuoi insegnanti quando glielo racconterò?”
- “Noo!.. la prego, noo.. non lo faccia, la supplicoo..”
Tutto questo avveniva nel pullman chiuso, evidentemente aveva fatto scendere tutti e poi aveva richiuso le porte, con me che stavo a testa in giù e culo in su mentre lui aveva interrotto per un attimo la sculacciata e mi aveva agguantato entrambe le natiche tirandole forte e allargandomi il buco del culo facendomi male.
- “Ahiaa.. mi fa male, autista!.. La prego non dica niente la scongiuro.. farò tutto quello che vuole ma non dica niente.. la prego..”
- “Bene! Ecco quello che volevo sentire.. Non te lo meriteresti ma il tuo sederino mi ha interessato subito e poi anche il resto.. èssì.. sei molto femminile.. l’hai già preso?”
- “Co.. Cosa?.. io.. Ahh!!.. no!!”
- “Noo? fammi sentire un po’ qua..”
- “Aahhiaa!” Mi infilò un dito enorme di colpo facendomi un po’ male ma più che altro spaventandomi a morte.
- “Mm.. Potrebbe anche essere vero, ma entro stasera i tuoi amici ti romperanno il culo ne sono certo!”
Pensai che probabilmente aveva pure ragione ma adesso non sapevo come uscire da quella situazione, tremavo come una foglia..e.. quel dito intanto.. si muoveva senza smettere. Così tornai ad imploralo:
- “Signor autistaa.. la prego.. ora bastaa.. la smetta.. io.. io.. oohh”. Purtroppo mi ero abituato al ditone e mi era sfuggito un piccolo gemito.
- “Che? La prego cosa? Ti stai già eccitando.. Sei ancora più troia di quello che credevo, facciamo così, ci vediamo tra dieci min in camera mia, la 202 e forse non ti sputtanerò ma dovrai essere molto, molto convincente”. Detto questo, tolse il dito, mi dette un ultimo schiaffo sul sedere e si allontanò andando ad aprire le porte.
Scesi dall'autobus rischiando di cadere perché mi tremavano le gambe, per fortuna non c’era nessuno dei compagni in giro né tantomeno i miei due “amici”, mi sa che ero rimasto un po’ di tempo addormentato e lui aveva prima fatto sfollare un po’ la zona e poi era venuto a farmi prendere quello spavento.
Decisi di andare subito nella 202 senza passare dalla mia stanza che era tre piani più su, perché non avrei saputo che scusa inventarmi per uscire di nuovo. Per fortuna la 202 era alla fine del corridoio girando a destra in una specie di rientranza che mi permetteva di stare davanti alla porta senza che nessuno mi vedesse. Mi misi ad aspettare con il cuore ancora agitato dalla paura e intanto mi infilai le mani sotto i pantaloni per massaggiarmi le chiappe che ancora bruciavano dagli schiaffoni che mi aveva dato. Il contatto con le mie mani fresche fu piacevole, mi dette un po’ di sollievo; certo che era bello sentirle calde per la sculacciata e poi, mi domandavo, perché nonostante tutto questo il mio pisello era ancora duro?!. Ci doveva essere qualcosa di sbagliato in me.. anche perché sebbene il terrore mi assillasse, non riuscivo a non chiedermi se per caso il suo uccello fosse grande come lo erano le sue mani; questo pensiero mi incuriosiva talmente da far quasi diminuire la paura. Dei passi pesanti nel corridoio mi fecero capire che stava arrivando, il mio cuore faceva quasi più rumore dei suoi passi..
- “Ahh eccoti qua! Sei già pronto eh?” Disse con un tono di voce così forte che diventai ancora più rosso di quanto non lo fossi già.
- “Fammi vedere a che punto di colore siamo qui..” E girandomi come se fossi un fuscello mi tirò di nuovo giù i pantaloni, spingendomi con la schiena in avanti, così mi trovai a esporre il mio culo al suo sguardo e la mia faccia spuntò nel corridoio col rischio che arrivasse qualcuno e mi vedesse..
- “Ma bene bene, è bello colorato.. comunque è proprio bello eh!? Ecco perché i tuoi amici fanno a gara a chi lo palpeggia di più”. Io stavo tremando dalla paura e anche se mi piaceva essere così esposto, (ormai lo avevo capito) c’era il rischio che qualcuno arrivasse; tentai di rialzare la schiena ma mi tenne giù a forza.
- “Adesso che c’è? Hai paura che tutti capiscano cosa stai facendo? E poi cosa gli racconteresti? Con quel cazzo duro che ti sputtana così evidente?”
- “La prego autista.. andiamo dentro.. la prego..”
- “Ah bene vuoi entrare dentro la mia camera? E a fare cosa?”Mentre me lo diceva mi alzo di pesò e mi girò in modo da farmi stare a quattro zampe girato verso di lui e questa volta era il sedere che spuntava fuori nel corridoio.
- “Dai noo! La prego.. così noo..”
- “Allora proponimi un bel programmino e io ti faccio entrare.. cosa vuoi fare in camera?”
- “Io.. ma.. vorrei.. se chiederle.. la prego..” Non sapevo cosa dire.
- “No biondino, a parlare possiamo farlo anche qui.. dimmi pure..”
- “No..io volevo convincerla che.. la prego..”
- “Convincermi a non parlare immagino.. e come?” Voleva proprio che dicessi le cose che più mi vergognavo a dire ma il mio sederino lì fuori era troppo pericoloso quindi provai.
- “Le faccio toccare il mio sedere..”
- “Mm.. interessante, ma l’ho già fatto.. e poi, cosa proponi..”
- “Bè, poi.. mi faccio.. sculacciare..” L’ultima parola la dissi appena sussurrata dalla vergogna.
- “Bene, lo farò ma anche questo l’ho già fatto.. e mi è piaciuto ..ma voglio qualcosa di nuovo, cos’è che mi puoi offrire?” Lo sapevo cosa voleva e non potevo perdere altro tempo.
- “Glie lo accarezzo un pochino..”
- “Uhmm, dove?”
- “Bè.. lì davanti..” Dissi indicandogli la patta dove vidi, guardandolo per la prima volta, un gonfiore spaventoso.
- “Parla più chiaramente.. non capisco, che vuoi dire..”
- “Le accarezzo il pene..”
- “Bravo questo mi piace.. ma ancora non mi basta..”
- “Ma autista la prego.. arriva gente.. facciamo che le do un bacio sul pisello”
- “Bene mi piace ma lo baci solo o te lo infili tutto in bocca?”
- “Va bene..”
- “E’ no, non va bene, devi ripetere e chiaramente! “
- “Me lo infilo tutto in bocca..” Sussurrai mentre sentivo il rumore dell’ascensore. Per fortuna mi prese in braccio appena in tempo sollevandomi con una sola mano mentre con l’altra apriva la porta. In camera mi poggiò con le ginocchia in terra e il busto sul letto ed esclamò:
- “Ok, accetto la tua proposta, anche se dovrai ogni volta chiedere esplicitamente quello che desideri farmi, ma prima divertiamoci un po’ con questo corpicino”. Iniziò a massaggiarmi le natiche con una certa delicatezza tanto che ad un certo punto mi sfuggì un sospiro..
- “(Spaff!) Che troia che sei..” Lo sculaccione mi tolse il fiato facendomi inarcare e girandomi verso di lui con le lacrime agli occhi.
- “Stai giù, avevi offerto anche questo nel menù.. non ricordi?” Riprese a massaggiarmi il culo, iniziando ad aprirle e chiuderle con una certa forza, facendomi sentire il fresco dentro il sederino. Poi mi sentii di nuovo sollevare mentre lui mi ordinò:
- “Togliti tutto e vieni con me..” Mi spogliai come un automa e lo seguii in bagno. Mi fece entrare dentro la doccia e togliendosi la camicia, iniziò ad insaponarmi passandomi le mani dappertutto facendomi di nuovo sospirare. (Mentre ancora non capivo perché il mio corpo mi tradisse ancora)
A quel punto, quel maiale dell’autista si dedicò al sedere accarezzandolo a lungo, finché non mi cacciò dentro uno dei suoi ditoni all'improvviso, facendomi emettere un gemito che fu più di paura che altro perché a parte un leggero bruciore forse dovuto al sapone, questa volta scivolò dentro senza problemi. Era bello! Mi sembrava di avere un piccolo pisello dentro.. Chissà era forse questa la sensazione a farsi inculare? Mi penetrò a lungo infilandolo tutto facendomi gemere ormai apertamente; a un certo punto ero piegato in avanti con le mani appoggiate alla parete e sporgevo il culo verso quel dito muovendolo in sincronia col suo movimento. Poi purtroppo lo tolse lasciandomi in quella posizione di tacita offerta e puntò il getto della doccia proprio lì per sciacquare bene, procurandomi un piacevole massaggio. Finita la doccia mi guardò asciugarmi e io nonostante avessi una gran paura a guardarlo alzai un attimo lo sguardo per vedere come era fatto.
Era in canottiera con le braccia pelosissime e enormi e sul davanti dei pantaloni si vedeva qualcosa di mostruoso che deformava la stoffa.
- “Prendi quelle boccettine e vieni di la che voglio lo spettacolino privato”
Sul lavandino c’erano due boccette di plastica con bagnoschiuma e shampoo, di forma quasi cilindrica che si restringeva verso l’alto con il tappo fatto a forma di piccola sfera; una era lunga come un dito e poco più larga mentre l’altra era circa una volta e mezzo più lunga e più larga.
Io le presi obbediente immaginando già dove sarebbero andate a finire ma la cosa non mi spaventava più: avevo superato una qualche barriera invisibile e la paura era scomparsa, volevo solo disperatamente vedere quella cosa enorme che nascondeva nelle mutande e essere accarezzato da quelle manone. Mi fece rimettere in ginocchio in terra con il busto sul letto.
- “Inarca la schiena più che puoi che voglio vedere il tuo culetto bello aperto”
Lo feci e rimasi ad attendere un nuovo ordine, stavolta senza più vergogna e felice di mostrare quella parte di me che piaceva così tanto a tutti. Mentre mi inarcavo al massimo sentii di nuovo quelle manone calde che mi aprirono le natiche e poi le richiusero iniziando un massaggio piuttosto ruvido ma non cattivo che mi portò a rilassarmi completamente sul letto abbandonandomi alle sue voglie. Poi le mani si fermarono nella posizione di massima apertura sentendo il buchetto che si allargava e poi sentii una cosa grande calda e umida che lo lambiva: me lo stava leccando come Salvo, ma la lingua era molto grande e poi forzava l’apertura penetrando all'interno.
Non potevo e non volevo nascondere ciò che provavo e cominciai a guaire come una cagna mentre quella cosa calda si agitava dentro di me..
Improvvisamente sentii le contrazioni nascere dai lombi e senza toccarmi, venni con improvvisi scatti di bacino e contrazioni del buchetto. Lui non smise neanche e dopo un paio di minuti ero nuovamente eccitato come prima. Quando si staccò il dispiacere fu solo parzialmente compensato dal fresco che lambiva le mie carni bagnate dalla sua saliva. Dopo un po’ sentii le sue mani nuovamente sui glutei mentre un braccio si posò sulla mia schiena.. Proprio un braccio?
Era pesante e grande come un braccio ma certo che non lo era!
Per quanto provassi a girarmi non riuscivo a vederlo, ma quello che sentivo era oltre ogni umana immaginazione ed oltretutto era bollente. Così lui interruppe quel silenzio:
- “Aspetta non sei ancora pronto per fare la sua conoscenza” Disse ridacchiando.
- “prendi la boccetta più grande e succhiala come vorresti fare col mio cazzone..
Era sul letto accanto a me, la presi e la infilai in bocca, ammettendo dentro di me che non vedevo l’ora di poter giocare con quella cosa che mi aveva appoggiato sulla schiena. Ma purtroppo la tolse dicendomi: “Bene, adesso fammi vedere come te la infili nel culo.. rimani in questa posizione..”
Mi portai la boccetta con il tappino a sfera rivolta verso il mio buchetto e spinsi deciso.. La saliva aveva ben ammorbidito il mio buchetto e con un piccolo sforzo entrò la pallina; poi spinsi ancora e sentii che si allargavano le pareti per permettere al resto di entrare ma non era doloroso, ormai ero talmente eccitato che avrei fatto di tutto.
- “Bravo, ora vieni indietro di un passo e appoggiando il fondo della boccetta su un tallone mettiti in ginocchio” Facendolo sentii il flaconcino entrare ancora un po’.
- “Ottimo adesso chiudi gli occhi e scendi bene sul tallone, voglio vedere che entra fino in fondo”
Obbedii e con gli occhi chiusi sentivo ancora meglio quella cosa che mi penetrava senza il minimo dolore.. anzi.. Percepii un movimento davanti a me, ma da bravo rimasi ad occhi chiusi fino a nuovo ordine..
- “Adesso puoi aprirli”
Aprii gli occhi e poi spalancai la bocca senza emettere un suono a causa di quello che vidi.
Si era seduto sul letto completamente nudo con le gambe un po’ allargate mostrando a venti centimetri dal mio viso qualcosa di inumano. I miei occhi partirono dal basso dove c’era un sacco, che conteneva i coglioni, enorme; da lì partiva un bastone scurissimo pieno di vene in rilievo grande e lungo come il mio braccio e per finire una cappella grande come una pesca ma leggermente a punta di colore viola scuro tipo una prugna gigante.
- “Hai visto qualcosa che ti piace?”
Registrai la domanda con una parte del mio cervello ma non potei rispondere, continuavo a guardare quella cosa che era anche viva perché ogni tanto si muoveva con degli scatti. Per la prima volta da dopo che ero entrato in quella camera, risentii la paura: fino ad allora ero stato così concentrato nel voler scoprire e magari toccare l’oggetto misterioso, che non mi era neanche passato per la testa che alla fine avrebbe potuto desiderare di infilarlo nel mio povero sederino.
Quel pensiero forse fu quello che riuscì a sbloccarmi da quella posizione.
- “Allora dimmi, cosa volevi fare con questo?” Disse piegandolo un po’ verso di me e mostrandomi il buchetto centrale che mi guardava minaccioso con una gocciolina che spuntava..
- “Ecco io.. glielo accarezzerei..”
- “A non così facilmente.. devi chiederlo”
- “.. posso.. toccarlo?”
- “No.. Non ci siamo ancora.. Devi implorare”
- “La prego.. lo posso toccare?”
- “Concesso!”
Allungai la mano lentamente quasi avessi paura che potesse mordermi e raggiunsi quel tronco;
era veramente bollente e non riuscivo a chiuderci le dita intorno da come era grosso.
Lui sospirò ma non disse niente. Rimasi un po’ fermo in quella posizione innaturale, oltretutto poggiato su un tallone con un flaconcino nel sedere, poi lentamente provai a far scorrere la pelle liscissima un po’ in giù. Questo fece muovere di riflesso la cappella facendola sembrare ancora più grande. Mossi la mano in su ma non potevo arrivare alla cappella senza lasciare la presa, ero troppo vicino alla base, era troppo lungo! Allora allungai l’altra mano e con questa doppia impugnatura feci scorrere la pelle in alto arrivando finalmente a coprire un po’ di quella cosa sporgente.
Toccarla mi dette i brividi e continuai a sfiorarla in questa carezza leggera che facevo più per me che per lui.
- “Ma sei un talento naturale, complimenti..” Disse con voce roca ormai credo veramente eccitato.
- “Se me lo chiedi ti permetterò anche di assaggiarlo”
Intanto io mi ero avvicinato col viso a quella cosa che aveva un odore intenso ma che mi attirava e dissi:
- “La prego.. posso baciarlo?”
- “Se ti dico di si dopo cosa fai?” Ormai sapevo cosa rispondere:
- “Me lo infilo in bocca fino in fondo alla gola se posso..” Continuavo ad avvicinarmi alitandogli sulla cappella convito che stava per dirmi di si, ma ancora non me lo concesse:
- “ Si, ma.. dopo che te lo sei infilato in bocca?”
- “Glielo succhio forte forte..”
- “Bravo, ma poi quando vengo cosa fai?”
- “io.. bevo tutto.. fino all’ultima goccia”
- “Allora ti do il permesso”
Ero ormai a due centimetri dal mostro e aprendo la bocca provai ad inghiottirlo, ma era difficile, la cappella era enorme. Allargai le mascelle al massimo e riuscii a far entrare quella cosa.
Mi sentivo la bocca che si strappava, ma era bellissimo, pulsava dentro di me e mi riempiva di piacere. Con un grande sforzo arrivai con le labbra alla fine della cappella e conscio di non poter andare oltre cominciai a succhiare con forza mentre le mani accarezzavano freneticamente quel bastone. Con il culetto facevo in su e in giù sentendo il flaconcino che mi solleticava all'interno e mugolavo di piacere.
- “Bravo sei uno spettacolo, quando rivedrai il filmato non ti sembrerà possibile che tu sia così troia” . Il filmato? Ma mentre provavo a togliere quel tappone per protestare mi poggiò una manona sulla nuca ed esplose in una serie infinita di schizzi bollenti che potevo solo ingoiare visto che la cappella si era gonfiata ancora di più. Mentre mandavo giù il più possibile, anche se una buona parte stava scivolando fuori ai lati della bocca, sentii di nuovo le contrazioni del mio sederino sul flaconcino e venni un’altra volta dimenando scompostamente il culo. Continuavo a tenere quel bastone enorme in bocca che, anche se piano si stava sgonfiando, mi riempiva all'inverosimile.
Lui me lo tolse quasi a forza, visto che non volevo mollarlo, poi con un cambio incredibile di atteggiamento, mi fece poggiare il capo sula sua coscia e accarezzandomi dolcemente mi disse:
- “Scusami, sono stato un po’ brutale, ma ero molto arrabbiato con te e i tuoi amici; mi rendo conto che stai scoprendo cose nuove, più grandi di te e in fondo sei stato coinvolto in queste cose quasi tuo malgrado”
Intanto mi accarezzava tutto il corpo con una dolcezza che mai mi sarei aspettato da lui.
- “Ascolta: hai un corpo e un culetto meraviglioso e darei non so cosa per metterci dentro il mio pisellone”. A quelle parole io mi irrigidii istintivamente al solo pensiero di essere sodomizzato da quel tronco d’albero.
- “Schh.. stai tranquillo, non lo farò, stai scoprendo il sesso in maniera forse un po’ troppo veloce ma voglio che tu ti goda queste nuove esperienze con i tuoi coetanei, se poi vorrai venire a trovarmi e raccontarmi le tue nuove scoperte mi farai felice, ma io non ti forzerò più a fare niente”
All'inizio ero quasi dispiaciuto perché quella bella mazza la volevo rivedere, ma poi mi resi conto che mi stava dicendo che potevo vederlo quando volevo senza più paura di niente.
- “Signore, ma.. il filmato?..”. Chiesi ricordandomi improvvisamente di quello che aveva detto prima.
- “Non c’è nessun filmato.. volevo spaventarti, mi dispiace ma sei così eccitante quando hai paura”
- “Ambè.. meno male, grazie.. Comunque mi spiace se le abbiamo sporcato l’autobus, non succederà più.. glielo giuro”
- “Ahaha” Rise lui: “ci credo, adesso hai imparato ad ingoiare tutto, ma ti piace proprio eh?”
- “Si signore.. non so perché.. ma ho scoperto che mi piace tanto,.. è una brutta cosa vero?”
- “Assolutamente no! Non è brutta, ma è pericoloso che si sappia in giro, cerca di stare attento”
Detto questo mi fece alzare, mi aiutò a vestirmi e mi regalò una crema per le mani che a detta sua mi sarebbe servita per fare entrare meglio nel mio sederino i piselli dei miei amici. Prima di andare ci scambiammo i numeri di telefono e mi salutò dicendo:
- “Io mi chiamo Fulvio, ricorda quando vuoi ci sono, per farti giocare col mio uccellone e per qualsiasi cosa ti serva: non sono così cattivo come ti è sembrato”
- “Grazie Fulvio.. io sono Michelle”
Mentre tornavo in camera ripensavo a come era stato gentile e carino in contrasto con il suo aspetto e il modo in cui mi aveva trattato.. Intanto che mi avvicinavo però incominciai a ricordare che sicuramente mi stavano aspettando e che Alex aveva detto che avrebbe trovato il modo di farmi giocare con i loro piselli senza dire niente a Salvo.. mhuaa.. speriamo.. stavo incominciando a preoccuparmi. Aprii la porta ed erano tutti e due sul letto ma svegli, in attesa che tornassi a quanto pare. Poi Alex ruppe il silenzio:
- “Che cazzo di fine hai fatto Michelle?”
- “Ehh!..Appunto!..” Ribadì Salvo.
- “A dì ragazzi.. un casino.. mi sono addormentato nell'autobus, da non credere, Ma voi piuttosto, mi avete abbandonato! Nessuno che sia venuto a svegliarmi! Ma come siete messi?!”
Dissi con la faccia risentita (stavo diventando un bravo attore pensai tutto contento)
- “He vabbè.. che ti serve la badante?” Disse Alex ma già meno molto meno irritato.
- “No, dai.. fa niente.. poi appena svegliato ho capito il fattaccio e sono stato un po’ a bussare dal vetro, meno male che l’autista era ancora lì fuori e alla fine mi ha visto!”
- “Ambè ok.. dai adesso ce l’hai fatta..” Rispose Salvo che mi guardava con uno sguardo che sembrava voler dire: “ e mo come facciamo a mandare via quell'altro, così giochiamo un po’ insieme?”
Io non sapevo cosa fare e, per guadagnare tempo, andai a fare la doccia, visto che loro non sapevano che l’avevo già fatta. Sotto la doccia, il mio corpo nonostante tutto era ancora voglioso, ma lottai alla voglia che avevo di venire ancora, anche se un po’ di carezzine al sederino me le feci.
Dopo asciugato mi misi un po’ della crema di Fulvio nel buchino, che mi dette una bellissima sensazione di fresco e poi tornai di la sperando che si fossero addormentati.
Quando rientrai, invece, erano sempre lì in attesa e Alex disse:
- “Allora questo filmino ce lo fai vedere?” Me ne ero completamente dimenticato, visti gli avvenimenti del pomeriggio.. E replicai:
- “Si dai! Vediamo come è venuto cazzo!” dissi con un entusiasmo un po’ farlocco.
In un attimo si sedettero sul mio letto ai miei lati, eravamo tutti e tre rivolti verso lo specchio.
Io mi accorsi che entrambi avevano roba dura che sporgeva dai pantaloncini ma cercavano di nasconderla. Feci partire il film che era venuto benissimo: si vedeva sia il bellissimo culetto di Sara che l’uccello di Alex mentre glielo succhiava e la scena mi fece eccitare da morire anche perché mi tornò in mente cosa stava succedendo a me in quei momenti e poi perché mi ritrovai con i due uccelli duri fuori dai pantaloni accanto a me. Per fortuna potevo guardarli dallo specchio mentre loro guardavano il cellulare.
Il video finì e noi eravamo tutti e tre eccitatissimi, con la differenza che io cercavo di nasconderlo perché non sapevo come muovermi mentre loro mostravano orgogliosi le loro erezioni facendomele vedere platealmente anche perché ognuno di loro sapeva che mi piaceva da morire; solo che Alex pensava che lo avessi fatto solo con lui.
Io stavo in silenzio guardando meno possibile quei serpenti caldi ai miei lati, quando Alex si alzò in piedi mettendo il suo uccello a pochi centimetri dal mio viso.
Io rimasi con lo sguardo basso, iniziando a tremare dall’eccitazione ma anche dalla paura che mi sputtanasse.
- “Sta a sentire Michelle, ti piace il mio cazzo?”
- “Ma.. dai Alex.. ma cosa dici?”
- “Mhua! Ho una strana sensazione sai.. Secondo me ti piace..”
E mentre stavo per rispondere negando ovviamente in maniera pateticamente inefficace, continuò:
- “Salvo, mettiti come me e vediamo se resiste ancora..”
Salvo, che intravide la soluzione al suo problema si alzo in un attimo e si mise anche lui di fronte a me. Avevo quelle due cose belle calde dure davanti al viso e dovevo fingere di non essere interessato?!.. Be anche no! Non ce la facevo, non potevo farcela!
- “Avanti!.. Michelle ma belle.. alza la testa e guardali!” Mi intimò Alex.
Alzai lo sguardo; erano ormai a un dito dalla mia bocca, potevo sentirne l’odore, rimasi immobile paralizzato dall'imbarazzo, ma la voglia di toccarli era intollerabile. Si avvicinarono entrambi fino a poggiare le cappelle ai lati della mia bocca ed io non mi scansai e non mi mossi per qualche secondo, poi tirandomi leggermente indietro e guardando allo specchio il mio viso rosso porpora sovrastato da quelle due verghe mormorai:
- “Ma.. Ragazzi.. ma che state facendo, che ma fate davvero?”
- “Vi ho visto mentre filmavate sai.. ho ben visto Salvo che ti toccava dietro e te ci stavi tutto contento.. volevate fregarmi eh?” E di nuovo appoggiò l’uccello alla mia bocca ma con più forza.
- “Aspe.. Ma ioo.. Uummffhhmm..”
Approfittando della mia bocca aperta per rispondere me lo infilò dentro a forza, facendo crollare l’ultimo briciolo di resistenza che mi era rimasto. Il contatto di quel bastone sulla lingua, attivò in automatico il mio movimento e iniziai a succhiarlo senza ritegno e senza più cercare di dissimulare.
- “Aahh, ssii.. bravissimo.. lo sapevo che ti piaceva.. Oii! Guarda come me lo succhia Salvo.. non ti sembra una pompinara incallita.. non è che si è allenato con te stamattina?”
- “In effetti.. il mio l’ha assaggiato e gli è anche piaciuto parecchio devo dire..”
Parlavano di me come se non ci fossi, ma io con il ciuccio in bocca non mi preoccupavo più di nulla e succhiavo con devozione come se il mondo circostante fosse scomparso, quando ad un certo punto il ciuccio mi fu tolto repentinamente ed io rimasi a bocca aperta delusissimo, ma un secondo dopo il cappellone di Salvo riempì quel vuoto insopportabile e ripresi a succhiare con passione assaporando la differenza di forma e di grandezza. Dopo un po’ ci presero gusto ed iniziarono ad alternarsi ogni due o tre secondi; ne prendevo in bocca uno lo ingoiavo fino in fondo e poi mi toccava l’altro.
Si stavano divertendo da morire ma anche io ero in estasi. “Non me par vero!” Fino a ieri non sapevo nemmeno che mi potesse piacere l’uccello e ora ne aveva già succhiati tre diversi di cui uno spaventoso e adesso potevo giocare con due insieme!
Ad un certo punto, forse si erano intesi con lo sguardo, non lo so, ero troppo impegnato a leccare e succhiare, smisero e quasi in coro mi dissero:
- “Spogliati!”
Io eseguii e poi senza che neanche me lo chiedessero mi adagiai in ginocchio a terra e appoggiai il petto di traverso sul letto. Sentii che si ponevano dietro di me e si parlavano sempre come se io fossi assente:
- “Lucio, ma hai visto che roba bella..”
- “Si! ..e senti qua come è liscio il deutscher”
- “Huumm davvero sentiamo come reagisce a questo.. (Sciaff!) Lo sculaccione mi fece inarcare ma rispetto a Fulvio quelle erano piacevoli carezze, la mia unica paura era che si notasse che il mio culetto era già rosso prima di essere colpito, ma per fortuna iniziarono a sculacciarmi in due coprendo immediatamente le eventuali tracce del mio incontro precedente ed io, che iniziavo ad apprezzare sempre più quella pratica, visto che non erano particolarmente violenti, iniziai a sculettare senza accorgermene.
- “Guarda Alex come gli piace alla troia, guarda come si muove..”
- “Che meraviglia, mi piace quasi più di Sara.. fa tante storie.. ma vedrai che stasera le facciamo un bel servizietto col ricatto”
- “Assii dai, cazzo figata! Però è vero questo culo mi sembra meglio.. magari stasera eleggiamo miss culo della gita!”
E mentre se la ridevano continuavano a sculacciarmi ma senza cattiveria portandomi in uno stato di eccitazione spaventoso. Poi silenzio, non mi sculacciavano più, sentii che confabulavano ma non capivo, poi Salvo venne dall'altro lato del letto e senza complimenti me lo cacciò in bocca fino in gola e sporgendosi sopra di me agguantò le mie chiappe che ormai credo fossero viola e le allargò con una certa forza, mentre io cercavo di adattarmi all'intruso che mi forzava la gola sentii un dito entrare con una facilità estrema procurandomi un brivido.
Poi il fresco al culetto quando lo tolse mentre Salvo iniziava a scoparmi lentamente la bocca.
La cosa calda che si posò sul mio sfintere era sicuramente la cappella di Alex e mentre iniziavo a preoccuparmi sentii un calore ed un dolore improvviso dentro di me:
- “Aauummffhh!” Cercavo di reagire ma mi tenevano stretto.
- “E’ dentro?! ..Sè.. Entrato tutto!”
- “Mmppffhhh aahiiaa!! Toglilo ti pre.. Ti preg.. Tipregouumppffhh”
Fui zittito dal cappellone nuovamente mentre Alex che sicuramente non aveva mai inculato nessuno si era probabilmente reso conto che mi aveva fatto un po’ male e, nonostante la sua inesperienza, non si mosse e rimase fermo per lasciarmi abituare, anzi iniziò a carezzarmi il culo.. O forse era Salvo?!.. Boh?! Comunque il massaggio lento mi rilassò e il dolore molto velocemente iniziò a diminuire lasciando il posto a qualcosa di nuovo molto profondo e meraviglioso a dir poco.
In un minuto la situazione era completamente diversa, io andavo col sedere incontro a quella spada bollente che mi riempiva mentre continuavo a succhiare il pisellone di Salvo con una coordinazione che non sapevo di possedere. Poi Alex con filo di voce disse:
- “Salvo..hè.. è bellissimo, devi provare.. non sapevo fosse così bello e.. piace anche alla nostra schiavetta mi pare.. è vero!?”
Quando Salvo abbandonò la mia bocca per andare a provare il nuovo gioco, riuscii a rispondere:
- “Sii mi piace! E’ bello!.. maa.. mi hai fatto malissimo sai?.. Davvero, mi sembrava che tu mi avessi rotto qualcosa..”
- “Scusa! E’ che credevo di trovare resistenza, invece è scivolato dentro come il burro!”
Poi lo tolse per lasciare posto a Salvo e si spostò dall’altra parte, ma prima che mi tappassero di nuovo la bocca ebbi il tempo di dire:
- “Salvo.. Ti prego.. Gioca pure col mio sederino, è tutto tuo ma.. Entra piano! Mi ha fatto troppo male prima..”
- “Si si.. te lo giuro.. Vedrai! Sarò bravissimo” Nemmeno ebbi il tempo di dire:
- “Graziemmppffhh..” Tempo scaduto, la mia bocca era di nuovo piena di carne e il mio buchetto era già in contatto con il cazzo di Salvo, che avvertii mentre si appoggiava e spingeva sempre di più: “Michelle, non ti vogliamo fare del male, io adesso mi fermo qui.. spingi te in retro quanto vuoi e vedi di farlo entrare tutto!”
Questa cosa mi tranquillizzò moltissimo e prendendo il ritmo del pompino che stavo facendo iniziai ad oscillare un po’ all'indietro premendo verso quella cosa calda . Nessuna parlava più ed io ogni volta spingevo un pochino più forte sentendo all'inizio solo calore e piacere, finché arrivò il momento che il mio sedere si doveva aprire più di quanto non si fosse aperto con l’introduzione precedente, ma, mi stava piacendo così tanto quella cosa, ed anche avere l’uccello di Alex in bocca, che continuai a spingere senza paura, fino a quando sentii che entrava facendomi tirare tutti i muscoli del buchino con un poco di dolore appena.
- “Ci sei ci sei!” Urlò Salvo.
Infatti sentii che entrava allargandomi molto e quasi senza dolore.. Era un pistone caldo che iniziava a muoversi dentro me dandomi un piacere mai provato.
- “Alex! E’ vero! E’ una cosa meravigliosa! Grazie Michelle, sei stato bravissimo! Ti voglio inculare tutti i giorni!”
Io non potevo dire niente stantuffato da tutte le parti ma se avessi potuto rispondere gli avrei detto che il mio culo era loro, potevano averlo quando volevano, era troppo bello”
Si scambiarono il ruolo varie volte, dimostrando di possedere un notevole resistenza forze dovuta al fatto che in giornata erano entrambi venuti più di una volta.
Io apprezzavo la forma e la dimensione differenti sia con la bocca che con il culo, sentendomi un po’ più aperto col pisellone di Salvo, ma comunque il massaggio che mi procuravano era stupendo con entrambi.
Alex mentre stava godendo del mio culo iniziò a spingere forte ed ansimare sbattendo con le anche sulle mie natiche fino a venirmi tutto dentro.
Sentii distintamente gli schizzi caldi dentro di me (altra nuova sensazione che non scorderò mai più) e dopo una serie di affondi violenti che io ressi appoggiandomi alle gambe di Salvo che nel frattempo mi stava scopando la gola, lo tolse dal mio buchetto.
Immediatamente Salvo fece il giro del letto ed entrò tutto d’un colpo scivolando nel culo bagnato di sborra mentre Alex venne davanti con l’uccello ancora abbastanza duro e me lo mise in bocca facendomi pulire le ultime gocce di quella cosa buona che mi piaceva tanto.
Salvo intanto spingeva con colpi furiosi aprendomi completamente il culetto e dopo pochissimi botte mi riempì anche lui di sborra calda mentre io, mollando l’uccello di Alex e crollando col viso sul letto con il collo indolenzito a forza di fare pompini in quella posizione, sentii il mio cazzo schiacciato tra la pancia e il letto che eruttava scuotendomi le anche, mentre il mio non più vergine buco si contraeva intorno al cazzo di Salvo che rabbrividiva a fine orgasmo a causa di questo nuovo massaggio incontrollato.

Che gita memorabile..
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